Vi propongo qui un mio articolo sugli aspetti psicologici del personale sanitario e di soccorso pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 20/05/2023 per la rubrica Oltre il Pensiero.
Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano presso REHAplus sia nei colloqui via Skype.
È opinione comune pensare che il personale sanitario e di soccorso abbiano sviluppato una specie di corazza che li rende emotivamente distaccati dalle situazioni che vivono al lavoro. Se in parte può essere vero, dall’altra esistono situazioni in cui il carico emotivo e lo stress lavorativo è così forte da creare danni a livello psicologico. In ambito emergenziale, vengono messi in atto protocolli definiti che permettono di agire il più tempestivamente possibile, questo comporta che spesso non si ha il tempo di pensare a quello che si prova a livello emotivo rispetto a quello che si sta vivendo. Quello che però i protocolli non indicano è come il soccorritore vivrà un determinato intervento, come reagirà una volta che si è concluso e il paziente stabilizzato (nei migliori dei casi). Da questo concetto è evidente come sia indispensabile supportare a livello psicologico il personale sanitario e di soccorso nell’aiutare a comprendere quello che stanno vivendo a livello emotivo e valutare quali possibili conseguenze essi possano avere. Gli operatori sanitari sono chiamati ad affrontare eventi fortemente critici con l’intento di salvare vite umane, agendo con coerenza e lucidità. L’aspetto che differenzia tali operatori rispetto ad altre professioni consiste nel dover affrontare situazioni che si presentano attraverso scenari fortemente stressanti che hanno un impatto significativo anche nella vita quotidiana. Quando si parla di intensità di esperienze di dolore e perdita, gli operatori sanitari, indipendentemente dalla loro preparazione, sperimentano profonde risposte emotive e possono rischiare di sviluppare varie forme di disagio psicologico, fino a manifestazioni psicopatologiche, come ansia, depressione, dipendenze, reazioni post-traumatiche, ecc. (Cuzzolaro e Frighi, 1998). Il personale sanitario e di soccorso normalmente sviluppa una tolleranza abbastanza elevata nei confronti di situazioni di emergenza ma il rischio di sviluppare quadri di profondo disagio resta molto elevato. Esistono fattori di rischio oggettivi come, ad esempio, un intervento che non si è concluso positivamente oppure la necessità di compiere scelte difficili e importanti in tempi rapidissimi. Ci sono poi fattori soggettivi; ci può essere una tendenza eccessiva a identificarsi con i pazienti oppure una mancanza di idonee strategie per fronteggiare lo stress e tollerarlo. Esistono però misure di prevenzione e sostegno al fine di minimizzare il rischio di sviluppare una condizione psico-patologica come, ad esempio, facilitare una gestione del lavoro con ritmi che assicurino il giusto riposo fisico e scarico emotivo. Un altro aspetto importante è quello di formare il personale in modo adeguato così da istruire sulle manifestazioni più tipiche dello stress legato al lavoro così che le singole persone possano rendersi conto se stanno vivendo una situazione di disagio. È importante, inoltre, l’insegnamento di semplici tecniche di rilassamento oltre all’utilizzazione di strategie di defusing e debriefing (Mitchell, 1983) al fine di consentire un’adeguata condivisione tra colleghi rispetto al proprio operato in un certo evento. Un ultimo aspetto di prevenzione è rappresentato dal saper riconoscere i propri limiti; distinguere ciò che si è in grado di fare da ciò che è fuori dalle proprie possibilità e in tale caso fare un passo indietro e lasciare agire altri per evitare conseguenze negative non solo per gli altri ma anche e soprattutto per sé stessi.
Dott.ssa Valentina Candela, Psicologa
Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano presso REHAPLUS o via Skype.