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Vi propongo qui un mio articolo sul work life balance pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 11/11/2023 per la rubrica Oltre il Pensiero.

Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano presso  REHAplus sia nei colloqui via Skype.

Negli ultimi anni si sente parlare di “work-life balance”. Alcuni autori lo definiscono come “la misura in cui un individuo è coinvolto e ugualmente soddisfatto del proprio ruolo lavorativo e familiare” (Greenhaus, Collins e Shaw, 2003), altri come “il senso di controllo riguardo alla capacità di bilanciare le esigenze relative a tutti gli aspetti della vita in modo tale da promuovere il benessere ed evitare malattie” (Cox, 2016). Lo scopo del concetto alla base del work-life balance è riuscire a bilanciare i vari aspetti della vita, provando a comprendere se ci sono attività che possiamo eliminare dalle nostre giornate, aspirando ad un pieno benessere personale. Concetto nato per la prima volta negli anni Settanta, è divenuto di grande attualità soprattutto nell’ultimo periodo (anche a causa della pandemia Covid-19), in cui lo sviluppo tecnologico ha reso sempre più sfumato il confine tra vita privata e vita professionale. Cercare un equilibrio tra vita privata e lavorativa equivale a prendersi cura della propria salute fisica e mentale, talvolta messa da parte da eccessive attività, ore dedicate al lavoro sempre maggiori (a chi non è capitato di leggere una mail di lavoro dopo cena o in ferie) e pensieri ricorrenti ricondotti al lavoro che possono provocare sintomatologie psicofisiche. Sono stati identificati alcuni segnali d’allarme indicativi del fatto che bisognerebbe calibrare meglio le abitudini quotidiane, ritagliandosi il giusto spazio al di fuori della sfera professionale. Tra i tanti possiamo trovare: sensazione di forte stress fino ad arrivare a episodi ansiosi, sensazione di non avere abbastanza tempo per fare tutto ed effettiva mancanza di tempo per fare qualsiasi cosa, senso di sopraffazione, disturbi del sonno, irritabilità, difficoltà relazionali, difficoltà di concentrazione, scarsa produttività nonostante le ore di lavoro fatte. È possibile attuare delle azioni preventive per preservare il proprio stato di benessere; è importante ricordarsi di coltivare le relazioni sociali, dedicare una parte del proprio tempo libero alle proprie passioni, mantenere la separazione tra il tempo dedicato al lavoro e quello dedicato alla vita privata. Oltre a questo bisogna osservare anche la sfera professionale che dovrebbe prevedere un ambiente sano e senza conflitti, obiettivi chiari, feedback regolari e comunicazione efficace. La Psicologia del Lavoro identifica alcune strategie che possono portare ad un maggiore bilanciamento tra sfera privata e lavorativa; è importante però aggiungere che alcune strategie non sono valide per tutti, ogni persona deve trovare la strada giusta per la propria vita, un po’ come farsi cucire un abito su misura. Proviamo dunque a non prendere troppi impegni, a volte anche qualcosa di piacevole può risultare stressante se incastrato tra mille altre attività; pianifichiamo del tempo in famiglia o con amici preservando questo tempo ad ogni costo; proviamo a ridurre l’uso della tecnologia ricordando che esiste un diritto alla disconnessione che ci porta, salvo alcuni casi specifici, a non dover essere reperibili 24 ore su 24; cerchiamo infine di ritagliarci un tempo sufficiente per le nostre passioni e impariamo a dire di no quando non ci va di fare qualcosa. 

Dott.ssa Valentina Candela, Psicologa

Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano presso REHAPLUS o via Skype.

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