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La stima: costruzione psicologica e relazione umana

Vi propongo qui un mio articolo sulla stima come costruzione psicologica pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 26/07/2025 per la rubrica Oltre il Pensiero.

Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano sia nei colloqui via Skype.

C’è qualcosa di silenzioso ma decisivo che tiene insieme le relazioni: la stima. Non fa rumore, spesso non viene nemmeno nominata. Eppure, quando manca, si sente e quando invece c’è, nutre. In ambito psicologico, la stima ha un ruolo chiave nel modo in cui costruiamo i legami, ci orientiamo nelle relazioni e, in fondo, ci raccontiamo chi siamo. Ma che cos’è davvero la stima? Potremmo definirla come il riconoscimento del valore dell’altro, oppure come una valutazione positiva, un apprezzamento delle qualità, capacità e del valore di un’altra persona. Non dipende dall’affetto o dalla complicità, ma da una percezione autentica: per ciò che è, per come si comporta, per quello che trasmette. Possiamo stimare profondamente qualcuno senza amarlo e viceversa; nelle relazioni intime questa distinzione può creare però confusione e sofferenza perché erroneamente si pensa che sia un costrutto totalizzante. Da un punto di vista psicologico, la stima è una valutazione complessa: si costruisce nel tempo ed è influenzata da aspetti come la coerenza e l’integrità. Pone le sue radici nella relazione: riconosciamo il valore dell’altro perché lo vediamo agire nel mondo, soprattutto nei momenti difficili, quando le maschere cadono e resta solo ciò che è autentico. Lo psicologo Carl Rogers parlava di “considerazione positiva incondizionata”: la capacità, soprattutto in una relazione profonda, di accogliere l’altro senza giudizio, anche nelle sue fragilità. La stima più profonda nasce proprio da qui: non nel vedere l’altro come perfetto, ma nel riconoscerne il valore pur dentro le sue imperfezioni. La stima, quindi, non è totale né immutabile. Possiamo stimare qualcuno per certi aspetti e sentirci delusi per altri; dice “non sempre condivido, ma riconosco chi sei”. E può cambiare, crescere, affievolirsi o anche spegnersi; a volte può accadere che le relazioni finiscano non per mancanza d’amore, ma perché è venuta meno la stima in seguito ad un episodio o ad un comportamento che non ci aspettavamo dell’altro. Nel lavoro psicologico, questo tema è ricorrente: riguarda i genitori, il partner, sé stessi (in questo caso si parla di autostima). C’è chi ha smesso di stimare per difesa e chi cerca disperatamente qualcuno da stimare davvero. In entrambi i casi, è in gioco la possibilità di affidarsi, di riconoscere valore, di lasciarsi ispirare. La stima dice qualcosa anche di noi: è, in qualche modo, uno specchio. Le persone che stimiamo rivelano ciò che ci muove dentro: se ammiriamo chi è libero, forse aneliamo alla libertà; se stimiamo la gentilezza, forse è la forma di forza che più riconosciamo. In questo senso, la stima è anche una bussola; orienta i nostri desideri, i nostri modelli interiori, persino le nostre scelte. E allora vale la pena fermarsi ogni tanto e chiedersi: chi stimo? Perché? E dove, nelle relazioni che vivo, quella stima si è incrinata o rafforzata? Non per giudicare, ma per capire meglio da che parte vogliamo andare e quale qualità, magari ancora silenziosa, siamo pronti a riconoscere dentro e fuori di noi. Perché imparare a stimare significa anche imparare a vedere: vedere l’altro nella sua umanità, ma anche vedere noi stessi con più verità, più gentilezza e più coraggio.

Dott.ssa Valentina Candela

Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano o via Skype.

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