Disagio emotivo nel periodo perinatale
Vi propongo qui un mio articolo sul disagio emotivo nel periodo perinatale pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 09/11/2024 per la rubrica Oltre il Pensiero.
Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano sia nei colloqui via Skype.
ll periodo perinatale, che include gravidanza e post-partum, è una fase di grandi cambiamenti per la donna, sia fisici che psicologici. Mentre per alcune rappresenta un momento di gioia, altre vivono questa fase come un periodo di grande vulnerabilità emotiva. Condizioni come la depressione post-partum, l’ansia o persino episodi di psicosi possono manifestarsi improvvisamente. Sintomi come insonnia, stanchezza e pianto immotivato sono spesso attribuiti alla normale fatica, ma possono essere segnali di un problema più serio. Se ignorati, questi sintomi possono aggravarsi, portando la donna a sentimenti di disperazione, inutilità e, in casi estremi, a pensieri pericolosi per sé o per il bambino. Uno studio di Howard e Khalifeh (2020) sottolinea che circa il 20% delle donne può sviluppare sintomi di depressione o ansia durante il periodo perinatale, con un impatto significativo anche sul neonato. In alcuni casi, si sviluppa un distacco emotivo dal neonato, noto come “depressione relazionale”. La madre potrebbe percepire il bambino come una fonte di ansia, con conseguenze significative sul legame madre-figlio. Questa situazione non solo influisce sulla salute mentale della madre, ma può avere ripercussioni sullo sviluppo emotivo e cognitivo del bambino. Alcune madri possono sviluppare un’ansia eccessiva, con una costante preoccupazione per la salute del bambino. Il supporto sociale gioca un ruolo cruciale nel periodo perinatale. L’isolamento, la mancanza di aiuto da parte del partner o della famiglia e le difficoltà economiche possono aggravare notevolmente lo stress vissuto dalla madre. Lo stigma legato alla sofferenza psicologica porta spesso le donne a nascondere i loro sentimenti per paura di essere giudicate. È essenziale riconoscere che il disagio psicologico non è una debolezza, ma una condizione che richiede attenzione e supporto. Identificare i segnali precoci e cercare aiuto può prevenire l’aggravarsi della situazione. Le cure disponibili includono sia approcci psicoterapeutici che farmacologici, spesso combinati per ottenere i migliori risultati. Le psicoterapie “evidence-based”, come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) si sono dimostrate efficaci per il trattamento della depressione e dell’ansia. Questi interventi aiutano le donne a identificare e modificare pensieri e comportamenti negativi, migliorando il loro benessere emotivo. È importante sottolineare il ruolo cruciale del supporto sociale: una rete di sostegno composta da familiari, amici e operatori sanitari può fare la differenza, riducendo l’isolamento e lo stress. L’accesso a gruppi di supporto e consulenze psicologiche può essere un ulteriore aiuto per chi si trova in difficoltà. Accettare e comprendere il proprio disagio è il primo passo verso una trasformazione positiva. Ogni donna ha dentro di sé le risorse per affrontare questi momenti difficili, e con il giusto supporto, può trasformare la propria vulnerabilità in una fonte di crescita personale. Non si tratta solo di superare una difficoltà, ma di imparare a prendersi cura di sé in modo profondo, trovando un nuovo equilibrio. La capacità di cambiamento e resilienza è il dono più prezioso che ogni donna porta con sé.
Dott.ssa Valentina Candela
Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano o via Skype.