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Distinguere la patologia dalla “cattiveria”

Vi propongo qui un mio articolo sul distinguere la patologia dalla “cattiveria” pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 21/10/2024 per la rubrica Oltre il Pensiero.

Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano sia nei colloqui via Skype.

Ogni volta che la cronaca riporta notizie di crimini violenti, spesso emerge la domanda: “Aveva un disturbo mentale?”. Questa riflessione, seppur comprensibile, rischia di semplificare situazioni complesse, alimentando pregiudizi e confondendo la realtà. Il problema è che l’associazione automatica tra malattia mentale e violenza può essere dannosa, sia per chi soffre di disturbi psichici, sia per la nostra comprensione di ciò che davvero motiva certi comportamenti. La malattia mentale non è sinonimo di violenza, né tantomeno ne è la causa principale. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Psychiatry nel 2014, solo il 4-5% dei crimini violenti è commesso da persone con disturbi mentali gravi, come schizofrenia o disturbo bipolare. La generalizzazione rischia di creare paura ingiustificata verso chi convive con una diagnosi psichiatrica, di fatto creandone una stigma. È importante sottolineare che le persone con disturbi mentali sono, molto spesso, più vulnerabili agli abusi e alla violenza rispetto alla popolazione generale. Anziché essere un pericolo per gli altri, sono loro stesse a trovarsi in situazioni di rischio maggiore, anche per la difficoltà, talvolta, di far valere i propri diritti o di chiedere aiuto. Per questo motivo, ogni volta che associamo automaticamente il disturbo mentale alla violenza, stiamo alimentando uno stereotipo che non rispecchia la realtà. Esistono individui che agiscono con crudeltà o commettono crimini per scelta, senza una malattia mentale alla base. Uno studio del 2002 di Paulhus e Williams ha individuato la cosiddetta “Triade Oscura”, che include tre tratti di personalità: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. Questi tratti, sebbene non siano malattie mentali in senso classico, possono portare chi li manifesta a compiere azioni manipolative, antisociali e dannose. Il narcisismo implica un’attenzione eccessiva a sé stessi e ai propri bisogni, il machiavellismo si riferisce alla tendenza a manipolare gli altri per raggiungere i propri scopi, mentre la psicopatia si caratterizza per una completa mancanza di rimorso o empatia. Questi individui possono non essere affetti da una malattia mentale diagnosticabile, ma hanno una personalità predisposta a comportamenti moralmente discutibili o persino criminali. Confondere malattia mentale e criminalità alimenta la stigmatizzazione, portando a considerare pericolosi anche coloro che non lo sono. Infatti, molte persone con disturbi mentali conducono una vita normale, e con il giusto supporto, possono affrontare le loro difficoltà in modo efficace. La salute mentale è un argomento complesso e delicato, che merita di essere trattato con rispetto e attenzione. Ogni volta che parliamo di malattia mentale in modo superficiale, rischiamo di fare più male che bene. Ogni evento tragico dovrebbe essere analizzato con attenzione, considerando i fattori sociali, psicologici e ambientali che possono averlo causato. Non è corretto ridurre tutto a una diagnosi di malattia mentale, così come non è giusto trascurare l’importanza di prevenire e trattare adeguatamente i disturbi mentali. Promuovere una maggiore comprensione e consapevolezza della salute mentale ci aiuterà a combattere gli stereotipi, a garantire che chi soffre riceva il supporto di cui ha bisogno, e a creare una società più giusta e inclusiva.

 

Dott.ssa Valentina Candela e Dott. Michele Piccolin

Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano o via Skype.

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