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Vi propongo qui un mio articolo sulle notizie di guerra e gli adolescenti pubblicato sul quotidiano Alto Adige di Bolzano del 02/04/2022 per la rubrica Oltre il Pensiero.

Ho deciso di parlare di questo argomento in quanto è una tematica attuale che mi viene portata in seduta, sia essa in studio a Bolzano presso  REHAplus sia nei colloqui via Skype.

Le notizie a cui siamo soggetti in questi giorni, immagini di guerra, di esplosioni, di persone disperate in fuga dal proprio paese lasciano sgomenti e increduli soprattutto quando si stava intravedendo uno spiraglio di luce di fine pandemia. Come possiamo trattare l’argomento su quanto sta succedendo in Ucraina con gli adolescenti? Il tema della guerra è trattato nelle lezioni di storia a scuola, si parla di conflitti lontani nel tempo e nello spazio, conflitti che lasciano increduli ma che spesso non toccano in modo così profondo. Le immagini e le notizie che arrivano in queste settimane riportano l’attenzione sul tema della guerra, non si parla più di eventi lontani anche centinaia di anni ma qualcosa che sta accadendo in questo momento in un luogo vicino a noi. I canali social portano i ragazzi a vivere in prima persona, seppur dietro al filtro di uno schermo, quello che sta accadendo. Qualcuno che seguono su Instagram o su TikTok potrebbe trovarsi in quella situazione, persone che fino a pochi giorni fa vivevano una vita tranquilla e normale esattamente come la loro, ora si trovano a scappare da città devastate. Il parallelismo è inevitabile e il confronto difficilmente sostenibile a livello emotivo. L’adolescenza è una fase estremamente delicata nella vita e nello sviluppo dell’essere umano, connotata tra le altre cose da una spiccata e profonda emotività. L’adolescente di natura è arrabbiato, con i genitori, con gli amici, con i professori, con il mondo in generale. Sta cercando di farsi spazio nel mondo e di trovare una sua precisa individualità distaccata da quella dei genitori. La sensibilità che caratterizza questo periodo di vita è molto profonda, gli adolescenti hanno a cuore tutte le situazioni di ingiustizia, grandi temi di discussione in cui esprimere il proprio pensiero al gruppo, la guerra fa parte di questi temi. Inevitabilmente in questi giorni saranno arrivate loro informazioni, immagini, video di situazioni drammatiche, eventi che lasciano increduli e impotenti. E’ importante creare uno spazio ad hoc con loro, cercare di capire cosa stanno provando in questo momento, se c’è qualcosa che turba loro maggiormente. Tendenzialmente i giovani pensano che la guerra sia un atto inutile e folle, perché coinvolge persone innocenti che niente hanno a che vedere con i delicati equilibri politici ma che ne subiscono le conseguenze devastanti. E’ quindi molto difficile rispondere alla domanda “perché c’è la guerra” in quanto anche l’adulto fatica a comprendere la vastità di quello che sta accadendo. Sediamoci con loro a condividere le nostre paure e preoccupazioni, guardiamo insieme a loro il telegiornale o video che hanno visto sui social e troviamo il tempo di parlarne e discuterne con loro. Se non avessero voglia in quel preciso momento diciamo loro che siamo disponibili al dialogo qualora ne sentissero il bisogno e condividiamo il fatto che le loro paure sono anche le nostre in modo da essere sullo stesso piano emotivo. Per quanto riguarda il senso di impotenza che inevitabilmente può emergere, si può consigliare loro di informarsi o di informarci con loro se sul territorio ci sono associazioni o enti di volontariato che si occupano della guerra in Ucraina, raccolta di cibo, di indumenti o simili per partecipare anche se in minima parte nell’aiutare una popolazione in fuga dalla guerra e alleviare il senso di impotenza.

Dott.ssa Valentina Candela, Psicologa

Se senti di avere un problema è importante capirne la causa. A volte però l’aiuto di famigliari e amici non è sufficiente ed è necessario rivolgersi ad un professionista Psicologo. Se senti di aver bisogno di una consulenza psicologica non esitare a contattarmi per prendere un appuntamento a Bolzano presso REHAPLUS o via Skype.

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